martedì 31 dicembre 2013

d'orfeo



Giuseppe Nigretti è tra gli autori selezionati (oltre 2.500 i partecipanti) nell’ambito di uno “tra i più importanti, se non il più rappresentativo, concorso per testi inediti in Italia”. L’editore Aletti, anche quest’anno, ha pubblicato le antologie che racchiudono gli autori selezionati e più rappresentativi, come elementi costitutivi de Il Paese della Poesia (Rocca Imperiale - Cosenza), un cenacolo, una comunità di autori e amanti del verso, che rinnova la propria vocazione poetica nei giorni del Festival Il Federiciano. Questa quinta edizione ha registrato l’adesione di Alejandro Jodorowsky e di Omar Pedrini.

D’ORFEO


Quando la guancia
nel molle bianco

e la diritta mano
affondano

e l’essere stanco discende
in un’altra deriva d’orfeo

è qui che l’assenza in carne
riappare come parvenza reale

è in questo altrove naufragare
che l’imago parola principia

l’indicibile a squadernare.

G. Nigretti da Derive d'orfeo 2013

martedì 24 dicembre 2013

una cosa



NATALE di Giuseppe Ungaretti

Non ho voglia di tuffarmi in un gomitolo di strade
Ho tanta stanchezza sulle spalle
Lasciatemi così
Come una cosa posata
In un angolo
E dimenticata

sabato 21 dicembre 2013

vaga polvere

 
RESIDUO di Ida Vitale

Breve o lunga la vita, tutto
quello che viviamo si riduce
a un grigio residuo nella memoria.

Dei passati viaggi restano
le enigmatiche monete
che affermano falsi valori.

Dalla memoria spunta solo
una vaga polvere e un profumo.
Che sia la poesia?

lunedì 16 dicembre 2013

tempo e spazio

ONDE di Mario Luzi

Qui è la lotta con se stesso del mare
che nelle cale livide si torce
si svelle dalla sua continuità,
s’innalza, manda un fremito e ricade.
Il mare, sai, mi associa al suo tormento,
il mare viene, volge in fuga, viene,
coniuga tempo e spazio in questa voce
che soffre e prega rotta alle scogliere.

domenica 15 dicembre 2013

il corpo


PELAGICA
 
sfoca Serifos su la scia
diafane spiagge ferrose
scivolano – su le onde
il corpo tuo dormiente
a vento d’Egeo fremita
come di cicale le tamerici

su le sassaie fra raggi arsi
radici amare serpeggiano
alle chiare acque rifiorite
rugiade stelle cogliemmo
ne l’acerba pelaga quiete

di sirena un sibilo aguzzo
desta le paratie calanti
verso un’arsura di settembre
mi naufrago a mute sillabe.

G. Nigretti da Derive quiete 2010/11

sabato 7 dicembre 2013

ero

IL SAGGIO di Hafiz

Ero perso con lo sguardo verso il mare
Ero perso con lo sguardo nell'orizzonte,
tutto e tutto appariva come uguale;
poi ho scoperto una rosa in un angolo di mondo,
ho scoperto i suoi colori e la sua disperazione
di essere imprigionata fra le spine
non l'ho colta ma l'ho protetta con le mie mani,
non l'ho colta ma con lei ho condiviso e il profumo e le spine tutte quante.
Ah, stenderei il mio cuore come un tappeto sotto i tuoi passi,
ma temo per i tuoi piedi le spine di cui lo trafiggi.
"L’idioma dell’Amore non si può veicolare con la lingua:
versa il vino, coppiere, e smetti quest’insulso parlare"